Sciopero del 15 aprile
LAVORATORI NATIVI E IMMIGRATI: E' LA STESSA CLASSE DI SFRUTTATI!
La Confederazione Unitaria di Base (Cub), il Sindacato Intercategoriale Cobas, il Comitato Immigrati in Italia, l’Usi-Ait, hanno proclamato uno sciopero generale di 24 ore per la giornata del 15 aprile 2011. La giornata di sciopero è stata chiamata: “La giornata della collera”, perché si vuole legare questa lotta in Italia alle giornate rivoluzionarie che si sono susseguite, e ancora si susseguono, in tutto il Nord Africa e in Medio Oriente con il coraggioso protagonismo del proletariato e delle masse popolari arabe.
Questo sciopero, infatti, è stato, a ragione, fortemente richiesto ed organizzato proprio dai lavoratori immigrati (fra cui i protagonisti della lotta della gru dei migranti di Brescia), lavoratori che rappresentano la parte più debole, sfruttata e ricattabile della classe lavoratrice.
“La giornata della collera” accusa padronato e governo di negare il diritto al lavoro, al reddito, a un salario dignitoso, alla casa, alla sanità, all’istruzione e alla cultura; accusa governo e padronato per le spese militari e per le politiche in favore dei patrimoni e dell’evasione fiscale e di rifiutare l’asilo a chi fugge dalle guerre, dalla fame e dalle dittature, di negare il permesso di soggiorno per chi perde il lavoro. “La giornata della collera” rivendica la fine dei bombardamenti, associando i bombardamenti alle guerre di classe, un giusto abbinamento che ci ricorda le numerose guerre di classe che i grandi capitalisti, come i dittatori, i re, i principi, i governanti di centrodestra e centrosinistra continuano ad attuare nei confronti del proletariato mondiale. La rivendicazione della chiusura dei Cie (Centri d’Identificazione ed Espulsione) è la naturale conseguenza di una piattaforma chiaramente segnata dalle problematiche legate ai lavoratori immigrati e alle loro famiglie. Dire, però, che questa giornata sarà solo “lo sciopero degli immigrati” sarebbe profondamente ingiusto, oltre che sbagliato. Allo sciopero, infatti, vengono chiamati anche i lavoratori italiani, ricordando che “i diritti si difendono solo con l’unità e la lotta dei lavoratori italiani e immigrati insieme”. Questi compagni ci ricordano, infatti, che “i lavoratori salariati italiani sono trattati con disprezzo da Confindustria, Marchionne e governo” e che anche ai lavorati italiani questo sistema sta offrendo solo precarietà, crisi e guerra sociale per cui “una risposta generale è necessaria”, che è necessario “scioperare contro le leggi razziste per l’unità e la lotta di classe”, per lottare e per dire uno con l’altro “i miei diritti sono i tuoi diritti e i tuoi diritti sono i miei diritti”
“Unire le lotte- area classista Usb” non farà mancare ai compagni che hanno lanciato l’appello per “La giornata della collera” il proprio attivo sostegno. Al contempo, come abbiamo fatto altre volte, ad esempio in occasione dello sciopero del 28 gennaio e di quello dell’11 marzo scorsi, anche questa volta intendiamo denunciare la continua frammentazione di queste lotte e l’incapacità di organizzare una risposta realmente all’altezza dell’attacco. La recente guerra imperialista con i bombardamenti sulle popolazione della Libia, i disastri ambientali in Giappone, l’imbarbarimento sociale in cui siamo costretti a vivere ogni giorno nelle nostre città e nei nostri luoghi di lavoro, la precarietà e lo smantellamento di tutti i diritti conquistati con le lotte degli anni passati, ci devono vedere protagonisti di una risposta forte e ad oltranza.
Se i gruppi dirigenti delle varie sigle sindacali, sia del sindacalismo di base sia delle aree di sinistra in Cgil, si rifiutano per miopia o settarismo di organizzare una risposta al livello dell’attacco in atto, dobbiamo farlo noi.
Scendiamo in piazza il 15 aprile:
i diritti si difendono con l’unità e la lotta di classe dei lavoratori italiani e immigrati!
Unità delle lotte! Sciopero ad oltranza!
Unire le lotte – Area Classista Usb